“I bambini soltanto sanno quel che cercano.”
(De Saint-Exupéry, da
"Il piccolo principe")
Questa è l’età di mezzo tra l’infanzia e l’adolescenza e il bambino in questa fase è considerato un preadolescente, in quanto pensa come un bambino, seppur inizia ad
avere caratteristiche fisiche simile ad un/a ragazzo/a. Il preadolescente si rende conto che sta cambiando, ma cerca di ignorare queste modificazioni perché possono spaventarlo, soprattutto se
inaspettate. L’arrivo della pubertà, vale a dire il menarca nelle femmine e lo sperma nei maschi, segnano la fine della preadolescenza e l’inizio dell’adolescenza vera e propria. A causa del
veloce cambiamento fisico è proprio a questa età che può ad esempio iniziare a manifestarsi l’adiposità generalizzata, che preannuncia l’obesità.
Quali sono le difficoltà in questa età.
La sessualità, soprattutto nella scuola media, diventa importante. I bambini iniziano a sentire a scuola cose a loro sconosciute (es. lunghezza del
pene, nascita dei bambini, strani modi di fare tra mamma e papà). Iniziano a scambiarsi opinioni sentite dai più grandi e a mettere in giro leggende e miti sui rapporti sessuali. Non bisogna
rimandare questi primi segnali alle calende greche, vale a dire il liceo o la scuola professionale, oppure sperare che questi dubbi trovino da soli delle risposte, in quanto il più delle volte
sono sbagliate e alimentano quelle leggende conosciute in questa fase e che a volte fanno sentire il bambino in imbarazzo davanti ai suoi coetanei, perché non conosce la verità. Se la sessualità
non è affrontata correttamente dai genitori, presto o tardi, gli stessi dovranno confrontarsi con molte situazioni a cui non sono pronti.
I problemi in questa età sono spesso caratterizzati dalla relazione genitori-figli. I bambini iniziano a fare i conti con emozioni più
complesse. La separazione dei genitori è uno dei momenti più difficili per un bambino di questa età. Altra problematica è quella relativa alle patologie gravi
che possono colpire i familiari, così come il lutto di uno di essi. Queste esperienze traumatiche possono sconvolgere un/a ragazzo/a in questa delicata fase di crescita. Questi
avvenimenti possono, se non trattati, far nascere nei figli forti sensi di colpa che se non elaborati potrebbero avere in futuro gravi conseguenze.
La nascita di un fratellino o di una sorellina, può sconvolgere l'assetto familiare, e questo disagio il bambino potrebbe manifestarlo con conati di vomito, paure, pianti senza motivo, gelosia, aggressività e rabbia verso altri bambini.
A scuola potrebbe avere problemi di comportamento, non riuscendo a stare fermo o disturbando in continuazione gli altri. I problemi di scarso rendimento scolastico, visti in generale dai genitori come pigrizia e poco impegno, potrebbero essere il segnale di un disagio più profondo.